TWO HEADED MOUNTAIN ~ THE BREATH OF THE WIND

 

Il Cervino è tra le montagne più alte delle alpi. Si erge isolata dal resto delle vette circostanti e sovrasta i paesi di Breuil-Cervinia in Italia e di Zermatt in Svizzera, note località turistiche.

Le città, divise dalla montagna, sono da sempre unite da appassionati e professionisti di sport invernali. Nel 2020, però, la pandemia da Covid-19 ha rotto gli equilibri. Se da una parte, in Svizzera, le nuove regole di accesso agli impianti non hanno impedito di vivere la montagna, dall­’altra, in Italia, la chiusura totale ha annullato il turismo, causando una perdita di circa 7 milioni di euro di fatturato secondo la Cervino S.p.a.

La montagna a due teste è il racconto di una nuova normalità paradossale e, allo stesso tempo, simboleggia una condizione umana di conflitto interiore, che nei momenti di difficoltà si mostra più chiara. Lo split screen e il suono stereo sottolineano questo paradosso. Nella parte svizzera i turisti si adattano ai nuovi comportamenti con le solite abitudini: fanno shopping, sciano, scattano selfie. La mascherina diventa comune, così come gli incessanti avvisi diffusi dagli altoparlanti. Nella parte italiana, invece, privata dell’elemento umano, i tralicci, le luminarie natalizie, gli skilift e gli impianti di risalita diventano oggetti naturali; i gatti delle nevi, giganti di ferro persi nel tempo ridisegnano ogni giorno le piste, lavorando da mesi per nessuno, con un errare malinconico.  

Breuil-Cervinia e Zermatt sono l’esempio di una nuova normalità surreale, che a pochi metri di distanza determina sorti opposte.